lunedì 23 settembre 2019

DAY SEVEN: BYE BYE HELSINKI...

E’ arrivato il giorno della partenza. Ieri sera abbiamo concluso in bellezza assistendo
ad un concerto gratuito nel foyer dell’auditorium della Helsinki Philarmonic Orchestra:
questo spazio definito “Encounters Club” offre la possibilità a piccoli gruppi di musicisti
professionisti, di cui talvolta fanno parte membri dell’orchestra, di esibirsi in un breve
concerto tematicamente collegato a quello principale della Stagione sinfonica appena
terminato nell’auditorium. Nel nostro caso il concerto rivisitava in chiave folk
le “Folk Songs” di Berio con un organico di 4 polistrumentisti (chitarra, armonium, fisarmonica, violino, viola, voci ed il kantel, lo strumento popolare finlandese nazionale). Bella musica, ottima esecuzione in un angolo del foyer con le luci notturne della città e le linee morbide della Biblioteca Oodi (ancora aperta a quest’ora…) a fare da sfondo.

Il nostro volo per l’Italia è alle 19, abbiamo ancora una mezza giornata da riservare a
questa interessante città, che ciascuna di noi sceglie di trascorrere in libertà: chi si dedica
allo shopping (Marinekko ha catturato un po’ tutte…), chi ritorna al variopinto porto
Kauppatori per non perdersi il pesce fritto sulla banchina, chi non rinuncia al famoso Museo
del Design di Helsinki. L’ora dell’appuntamento per l’aeroporto giunge presto; eccoci pronte
per ritornare a casa. Portiamo nel cuore un’esperienza professionale e umana che
difficilmente dimenticheremo, tante idee, riflessioni, immagini che influenzeranno d’ora in
avanti la nostra visione della scuola e il nostro modo di impostare le lezioni.

Grazie colleghe, grazie Finlandia!



domenica 22 settembre 2019

DAY SIX: MUSICA MAESTRO!

Oggi è il nostro ultimo giorno di jobshadowing in Finlandia e, come si suol dire, finisco in bellezza: mi attende infatti una mattinata alla scuola secondaria densissima di appuntamenti… musicali.

Alle 8 l'insegnante Emmi mi aspetta nell'aula di musica della scuola. È troppo riduttivo chiamarla così, sarebbe più appropriato definirla "sala prove" per la quantità di strumenti e attrezzature musicali che vi sono contenuti: due pianoforti verticali e uno elettrico, diverse tastiere, più di 20 chitarre - alcune delle quali per sinistrorsi -, percussioni etniche di ottima qualità, tutto l'occorrente per una vera e propria band rock, compresi amplificatori, casse, microfoni, cavi e una ragguardevole consolle per la regolazione dei volumi; oltre naturalmente alla dotazione standard di ogni aula o laboratorio della scuola, sia della secondaria che della primaria: Lim, schermo di proiezione a scomparsa, lettore di documenti luminoso, computer. C'è veramente da rimanere a bocca spalancata!
Nei pochi minuti prima dell'inizio della lezione Emmi mi presenta la classe, il 7° grado della sezione musicale di potenziamento, formata da ragazzi che hanno iniziato a studiare musica già dal 1° grado (normalmente iniziano dal 3°) e che in Conservatorio o all'interno della scuola stessa si dedicano ad uno specifico strumento; con i loro colleghi più grandi formano l'orchestra della scuola che si esibisce in particolari occasioni. Questa mattina assisterò ad una normale lezione del loro percorso di studi, non a una sessione di prove.
Si inizia con un'attività di riscaldamento su un brano di musica etnica africana ed esercizi di body percussion seduti in cerchio. Segue la lettura cantata di un brano a più voci della tradizione popolare africana accompagnato al pianoforte dall'insegnante e da alcune percussioni su un ritmo suggerito ed eseguito per imitazione. Mi viene chiesto di svolgere una breve attività musicale con i ragazzi e ripropongo il canone "Un ciodo de fero vecio" che realizziamo con facilità anche aiutati dall'insegnante e dalla possibilità di leggere lo spartito e il testo sulla lavagna luminosa.
La seconda parte della lezione di 90 minuti è finalizzata a preparare alcune parti della colonna sonora del film di animazione "Il re leone" che verranno eseguite nel prossimo concerto.
I ragazzi non suonano i loro strumenti principali, ma si misurano con quelli disponibili nell'aula. Le chitarre sono utilizzate per le esercitazioni musicali omogenee (pressappoco come noi utilizziamo il flauto), in quanto ne hanno a disposizione una per ciascuno, poi quando segue il momento dedicato alla band i ragazzi si alternano alle tastiere, batteria, basso, chitarra e voce. Non è un'esecuzione impeccabile, ma è notevole la determinazione con cui ciascuno cerca di perfezionare il proprio risultato (noto un ragazzo che di soppiatto estrae il cellulare per fotografare le pagine dello spartito consegnato dall'insegnante e che dovrà essere restituito al termine della lezione e una ragazza che ripete ossessivamente un certo ritmo allo jambee dopo essere stata corretta dall'insegnante).

Nel successivo doppio modulo orario il quadro si capovolge: la classe del 9° grado (circa 16 anni), è composta da adolescenti immigrati prevalentemente maschi, che hanno ancora difficoltà con la lingua locale e mostrano scarso interesse alla musica. Finalmente una situazione non troppo distante da quelle di casa nostra: auricolari nelle orecchie anche quando l'insegnante inizia a spiegare, rumori indotti per disturbare gli ascolti tratti dal repertorio classico che vengono brevemente proposti, grandi sbadigli e poca attenzione. Emmi è determinata a proseguire la sua lezione e resta impassibile alle provocazioni.
Anche con questi ragazzi il momento della band per realizzare l'accompagnamento di un brano finlandese in stile rap rappresenta l'asso nella manica. Emmi ci prova, nonostante non leggano la musica e non ne conoscano i simboli. Risultato finale discutibile come prevedibile, ma ottimo insegnamento per me e soddisfazione degli studenti. Al termine della lezione mi si avvicina timidamente una ragazza che mi aveva colpito per qualità di attenzione e abilità nella pratica musicale: vuol farmi sapere che nel suo Paese, l'Estonia, ha studiato pianoforte per 2 anni. È sorridente e rispettosa; intuisco un po' di rammarico nelle sue parole e la incoraggio a continuare perché, le dico, ho notato che è brava e capace; se ne va contenta, ringraziandomi. 

Ultimo sforzo della mattinata e dell'intera esperienza finlandese: sono ospite in un'altra classe del 9° grado per una lezione di inglese. La deliziosa insegnante Johanna ci tiene molto alla mia presenza e mi chiede di imbastire una breve intervento su alcune semplici parole in italiano; sono sola, le mie colleghe sono rimaste alla scuola primaria, e devo cavarmela col mio inglese stentato. Dedicheremo tutta la lezione a questo scambio, fra saluti  e numeri nelle due lingue (come mi è venuto in mente di proporre un gioco linguistico sui numeri italiano-finnico? Sono infinitamente più bravi di me….) e risposte alle loro curiosità su ciò che dell'Italia arriva sino a queste latitudini (quali ingredienti prevede la "vera" pizza? Si può condire con ananas e salame? Com'è il clima d'estate da noi? Come giudico il nostro sistema scolastico? Esiste un sentimento di orgoglio civico, simile a quello delle squadre di calcio? Cosa posso dire della Ferrari e di Ronaldo?). Alcune delle loro domande mi spiazzano ma cerco comunque di trovare una risposta appropriata e veritiera. Appagante ma faticosissimo! 





venerdì 20 settembre 2019

DAY SIX: CINZIA, GIULIA, MARINA WITH THE LITTLE ONES


Oggi è l'ultimo giorno di scuola, vogliamo un po' di energia per affrontare il rientro a casa, quella che solo i piccoli riescono a trasmettere! Quindi, eccoci in Prima, in Seconda, in Terza e per concludere alla Pre- School.
La dolcissima Johanna ci accoglie nelle sue lezioni di francese, in cui possiamo cantare e giocare con i bambini. 

Audio: canzone - Je m'appelle
Audio: filastrocca francese


Molti spunti ci serviranno, una volta tornate in Italia, per rinnovare le nostre lezioni di lingua straniera. Con i suoi modi gentili Johanna ci fa sentire partecipi e nella lezione successiva insegnamo qualche parola di italiano. I bambini colgono fin da subito le assonanze con il francese. Nel momento in cui regaliamo loro i segnalibri fatti dai nostri studenti, gli alunni rispondono con un "GRAZIE".
Dopo la lezione abbiamo tempo di fare una chiacchierata con Johanna: l'insegnamento della lingua straniera inizia presto, secondo lei troppo presto, già a sette anni. Anche nel sistema italiano è così, con la differenza che è il docente prevalente ad insegnare la lingua straniera, mentre qui in Finlandia ci sono insegnanti specializzati, che hanno classi composte anche da alunni di altre scuole. Insomma, troppo per dei bambini che hanno appena cominciato la scuola primaria.
Dopo la pausa veniamo accolti in Seconda. I bambini e l'insegnante ci cantano una canzone di benvenuto e ci mostrano orgogliosi la loro mostra di piante, i libri che stanno leggendo e i loro quaderni.


Audio: canzone di benvenuto 1
Audio: canzone di benvenuto 2

 


A differenza di quanto pensiamo, nell'orario settimanale ci sono solo tre ore di matematica!
Raggiungiamo Päivi, durante una sessione di rilassamento con i suoi tenerissimi alunni. Anche loro cantano accompagnati al pianoforte e dopo svolgono un breve lavoro di lessico.
Non ci accontentiamo, vogliamo vedere anche i piccolini! Con Tea che ci fa da traduttrice, visitiamo la sezione del Pre-School. L'anno preparatorio alla scuola primaria è obbligatorio, poichè insegna ai bambini alcune competenze chiave, utili per affrontare i successivi anni di istruzione.
Si predilige il gioco, strutturato e libero, durante il quale i bambini possono muoversi liberamente per l'aula. Ci sono ben tre adulti su diciassette alunni, per cui risulta facile guidare il gioco e le attività.

I nostri regali dall'Italia

La giornata scolastica è agli sgoccioli, suona la campanella e tutti vanno via rapidamente.
Passiamo un po' di tempo con Tea, ci salutiamo, con la promessa di rivederci...magari a Torino! 










DAY SIX: RAFFAELLA E I RAGAZZI CON BES


Oggi trascorro la mia giornata scolastica nell'edificio della secondaria, dove mi accoglie Samu, un giovane professore, al suo primo anno di insegnamento. Si occupa di alunni con Bisogni Educativi Speciali e la sua classe ottava è frequentata da 9 alunni ma oggi ne sono presenti solo 7.
In classe c'è anche un assistente che svolge dieci ore alla settimana. Mi presento e i ragazzi ricambiano l'invito. Scopro con piacere che sono molto interessati quando parlo della nostra città.
I ragazzi, di età tra i 14 e i 15 anni, presentano disabilità diversificate: difficoltà linguistiche, di socializzazione, di concentrazione e disagi derivanti da background familiari difficili.
La classe è piccola con  dieci banchi, ma si presenta accogliente e ricca di cartelloni decorati e di materiale didattico. C'è anche un armadietto con pc portatili per ogni alunno. Il planning della giornata prevede brevi unità didattiche di 45 minuti di matematica, di fisica, di educazione alla salute e di storia. Sono previste pause di 15 minuti per gli intervalli, mentre per la mensa gli studenti hanno a disposizione mezz'ora.
Il venerdì i ragazzi svolgono due laboratori opzionali che possono scegliere tra i seguenti: cucina, sport, musica e storia locale.
La lezione oggi termina alle 14.50, ma non è così  per tutti gli altri giorni della settimana.
Gli studenti svolgono lo stesso programma dei coetanei; anche il libro di matematica adottato è lo stesso, con un'unica differenza:  gli esercizi proposti sono graduati per difficoltà.
Stesso discorso vale per le lezioni di fisica e storia.


















Samu spiega utilizzando la modalità della lezione frontale ma rende più comprensibili le unità didattiche mostrando passo passo gli esercizi alla lavagna con un linguaggio semplice.
Nella lezione di storia, ad esempio, per spiegare l'indipendenza della Finlandia dalla Russia, costruisce una linea del tempo e fa partecipare i ragazzi alla stesura di essa.
Samu conosce il nostro sistema scolastico, sa che in Italia non esistono le classi speciali perchè lo ha studiato all'università; ritiene però che i suoi ragazzi sarebbero svantaggiati in una classe normale in quanto non in grado di seguirne ritmi e tempi. Gli propongo di vedere il breve video che abbiamo realizzato noi insegnanti di sostegno per mostrare le nostre modalità di lavoro con alunni con BES e si dimostra interessato.
Con grande empatia e in poche parole mi spiega la sua "MISSION": colmare le lacune dei ragazzi per poterli poi integrare in una classe "normale".
<<It's a big challenge!>> mi dice.
Samu ci tiene a rimarcare che il sistema scolastico finlandese consente il passaggio di questi alunni in classi "regolari".
Interessante è anche il metodo utilizzato per la valutazione, che tende sempre a valorizzare il potenziale dei ragazzi, senza mai soffermarsi sui loro punti deboli.

Che dire di questa mattinata?
È stata davvero un'esperienza ricca e stimolante.
Mi congedo con Samu e i suoi ragazzi donando loro i segnalibri che hanno realizzato i nostri alunni.
Un ringraziamento speciale a Samu che si è reso così disponibile.

By by Finland school.



Linea del tempo realizzata da Samu



Timetable della classe


giovedì 19 settembre 2019

DAY FIVE: SECONDARY SCHOOL

"Ospiti dall'Italia"

Oggi il nostro planning prevede che quasi tutte le attività si svolgano alla scuola secondaria.
Abbiamo iniziato con la lezione di tedesco per i bambini di 10 anni. Nonostante essi frequentino ancora la scuola primaria, la lezione di tedesco si svolge nell'edificio della secondaria. Non solo, ci sono anche alunni che provengono da altre scuole e che come corso opzionale hanno scelto questa lingua.
Notiamo subito alcune differenze rispetto alla scuola primaria:

  • gli spazi sono molto simili ai nostri, le aule sono più piccole e strutturate per lezioni frontali;
  • gli alunni non devono togliersi le scarpe per entrare nelle varie aule;
  • l'intero edificio risulta essere meno accogliente e più rigido.

 Nelle tre ore successive assistiamo a lezioni di finlandese, una delle quali tenutasi in biblioteca.
Ai ragazzi viene chiesto di svolgere un lavoro di gruppo da presentare ai compagni; degno di nota è la possibilità per i ragazzi di scegliere liberamente il luogo, i mezzi e il materiale da usare per la ricerca. Laura, l'insegnante, si muove per il piano e coordina i lavori supportando ogni gruppo.
Durante l'intervallo, i ragazzi sono liberi di muoversi e di scegliere le attività che preferiscono: Play Station, giochi da tavolo, passeggiate in cortile, bigliardino, basket o calcio.


Nel frattempo Roberta prosegue la sua esperienza "separatista": alla scuola primaria Tiia l'attende nuovamente nell'aula di musica per assistere ad una lezione coi bambini del 3° grado che hanno iniziato ad affrontare questa materia da meno di 2 mesi.
Lo svolgimento dell'attività procede come visto ieri coi ragazzi disabili più grandi: indicazione alla lavagna delle note/accordi (solo 2) per l'accompagnamento del brano; assegnazione a rotazione degli strumenti (tastiera, basso, chitarra, batteria, percussioni); esecuzione di una semplice canzone tratta dal repertorio infantile con voci (microfonate) e strumenti.
La lezione è piuttosto breve (circa mezz'ora, tenuto conto del tempo necessario per preparare gli strumenti e riporli al termine dell'attività) ma ciò non pare costituire un problema in quanto si accorda con lo stile didattico di molte delle lezioni a cui abbiamo assistito in questi giorni: varietà di proposte in tempi piuttosto ristretti. 
L'altro aspetto degno di nota è l'apparente irrilevanza attribuita dalla docente al risultato artistico: l'obiettivo non è cosa si ottiene, ma l'esperienza in quanto tale.
In questa prospettiva l'ampia disponibilità di strumentazione non garantisce la qualità del risultato finale, ma moltiplica le occasioni di sperimentare timbri e tecniche esecutive diverse. E, aspetto non insignificante, rende gli alunni sereni e motivati.

Verso le ore 12.00 tutte insieme ci rechiamo alla scuola primaria pronte per ballare con i bambini!
Roberta propone a Tea e alla sua sesta classe, una lezione su una danza tipica piemontese, "La Monferrina". 
I bambini rispondono con entusiasmo all'attività, si mettono in gioco e imparano con noi i movimenti insieme alla loro insegnante.
Al termine Roberta mostra il video musicale realizzato dai nostri alunni della Scuola Secondaria di La Loggia per i ragazzi finlandesi: "Hi my friend" con voci, flauti e percussione.




Siamo in Finlandia, possiamo non provare la sauna? 
Da vere finlandesi, dopo la sudata... un tuffo nel Mar Baltico, temperatura percepita 🐧! 😨

Link: Sauna Loyly

mercoledì 18 settembre 2019

DAY FOUR: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI


Siamo già a metà settimana!
Trascorriamo tutta la giornata nella classe Seconda degli alunni con bisogni educativi speciali con l’insegnante Päiivi che parla molto bene l’italiano. Alle 8.15 ci sono solo quattro studenti, l’altra metà della classe entra alle ore 9. Le lezioni hanno una scaletta precisa, che l’insegnante espone all’inizio della mattinata. Rispetto alle altre classi osservate, notiamo che qui si svolgono attività molto brevi e differenti tra loro: si alternano materie come grammatica e inglese fino ad attività di rilassamento e training autogeno, con l’ausilio della musica. L’ambiente della classe è suddiviso in zone diverse: un’area di lavoro ai banchi, un divano per il relax e la lettura, una zona in cui sono esposti i manufatti degli alunni e alle pareti ci sono cartelli didattici colorati, adatti ad una immediata visualizzazione. Uno degli armadi è pieno di materiale didattico strutturato e non, adatto ai bisogni speciali. 

I bambini cantano una canzone in Finlandese

Con loro, alla fine della mattinata, condividiamo una piccola lezione di lingua italiana, presentando prima la nostra scuola e successivamente i numeri fino al 10. Gli alunni sono molto partecipi e recepiscono molto rapidamente, così proviamo a proporre anche delle semplici operazioni entro il 10, che riescono a  risolvere in italiano.
 









Mentre il nostro gruppo partecipa alla lezione di Paivi, Roberta assiste ad una lezione di musica per gli alunni più grandi con disabilità psicofisiche gravi. Nell'aula di musica attrezzata con una ricca dotazione di strumenti musicali, l'insegnante Tiia accoglie gli alunni e i loro assistenti ed organizza la lezione con modalità analoghe a quelle applicate alle classi di normodotati: verrà eseguito un semplice brano tratto da un film western degli anni '50 accompagnato dagli strumenti musicali che ciascun alunno suona in autonomia. Pare un'impresa quasi impossibile, ma dopo che l'insegnante spiega a ciascuno quando deve intervenire e la posizione delle dita sullo strumento, l'esecuzione comincia a prendere forma, sino a quando si riesce a riconoscere la melodia originale. Un bel risultato per un ensemble che conta tre tastiere, due batterie, un basso elettrico e due voci! Gli alunni terminano con un applauso liberatorio di gioia  e l'insegnante, stanca ma soddisfatta, si complimenta con i suoi musicisti. Esperienza entusiasmante!


Nel primo pomeriggio ci dirigiamo a Suomenlinna, un’isola fortificata, ricca di natura rigogliosa.





martedì 17 settembre 2019

DAY THREE: SCUOLA DI CONOSCENZE O SCUOLA DI VITA?



Ore 6.30: sveglia! In poco più di mezz'ora siamo fuori casa. La giornata che ci aspetta sarà intensa, come del resto tutta la settimana. 
Cominciamo con la lezione di finlandese per un gruppo ridotto di bambini stranieri che ancora non parlano la lingua locale. Ne approfittiamo per decifrare anche noi qualche semplice parola, aiutandoci con i cartoncini utilizzati dall'insegnante alla lavagna. A turno ogni ragazzino viene stimolato ad intervenire oralmente rispondendo alle domande dell'insegnante; il materiale utilizzato è estremamente semplice: niente libri, solo il quaderno per ricopiare qualche schema riassuntivo scritto alla lavagna. 
Dalle 9 in avanti siamo ospiti di Topi e della sua sesta classe. Trascorreremo con loro quasi tutta la giornata e questo ci aiuterà a capire i ritmi di lavoro e la scansione delle attività.
Ciò che ci colpisce maggiormente, come del resto avevamo già rilevato ieri, è l'ambiente rilassato: i ragazzi scalzi, l'insegnante in ciabatte e pantaloncini, la luce soffusa, i colori tenui e un tono di voce generale sempre pacato. Gli allievi scelgono come e con chi lavorare, da soli, a gruppi o in coppia. Topi passa a supervisionare, ma punta molto sull'autocorrezione.
Durante la successiva lezione di matematica condotta dallo stesso insegnante chiediamo di spiegarci come viene pianificata la valutazione: ogni alunno, una volta terminato il compito, verifica gli errori in modo autonomo, controllando sul correttore fornito dall'insegnante. Lo scopo di questo metodo è far sì che i ragazzi prestino la massima attenzione nello svolgimento autonomo di tutto il lavoro, non solo nella sua esecuzione ma anche nella correzione; l'errore ha dunque una sua valenza didattica. Oltre ai tradizionali voti, a ogni alunno, vengono assegnati degli stickers come premio per il lavoro svolto svolto e corretto.
L'insegnante poi riserva del tempo per parlare con ogni singolo allievo, per fare il punto sul suo personale percorso di apprendimento, non sui risultati ottenuti.
Dopo la pausa in mensa (minestra di patate e wurstel alle 11 del mattino??), i ragazzi continuano un lavoro iniziato nelle scorse settimane sulla consapevolezza di sé (identità di genere, provenienza etnica...), degli altri (relazioni tra i pari, modalità di condivisione del tempo libero...) e sulle possibili devianze nella crescita (disturbi alimentari, dipendenze...).
Durante la lezione odierna gli studenti, divisi in tre gruppi, realizzano un cartellone in cui rappresentano un adolescente, maschio o femmina, con le caratteristiche emerse dalla discussione svoltasi nelle precedenti lezioni.




Ancora un breve intervallo (senza caffè espresso?) ed è il momento della nostra lezione ai ragazzi finlandesi: Roberta, con l'aiuto di tutte noi, propone un'attività di musica, prendendo spunto da un semplice canone della tradizione popolare veneta dal titolo "Un ciodo de fero vecio", che eseguiamo a due voci con il testo originale in dialetto. La nostra collega insegna ai ragazzi la nomenclatura delle note musicali in italiano e li guida nell'esecuzione del canone con alcune variazioni ritmiche integrate da spunti di body percussion.

Esercitazioni in corso...
Gli alunni cantano

La buona riuscita dell'attività è sicuramente avvantaggiata dalla disponibilità della LIM in classe su cui è possibile proiettare il testo del brano e la sua trascrizione musicale su pentagramma.
Il gruppo si mostra subito disponibile e interessato alle proposte esecutive di volta in volta suggerite, evidenziando doti ritmiche di intonazione e soprattutto di facilità nell'apprendimento sia musicale sia linguistico.



Dopo la pausa pranzo veniamo ospitati dall'insegnante di teatro che svolge un'attività opzionale con alcuni alunni. La lezione si basa su esercizi di rilassamento e su giochi di ruolo che coinvolgono diversi tipi di emozioni.
Al termine della giornata di scuola ci rechiamo nel laboratorio di economia domestica, dove i ragazzi svolgono svariati compiti pratici: confrontare i prezzi degli alimenti, cucinare, riordinare il proprio armadio...
Per ultimo assistiamo ad un'attività di Buddyschool, altro laboratorio opzionale in cui gli alunni della sesta classe svolgono la funzione di tutor per i bambini più piccoli facendoli giocare nel cortile della scuola o aiutandoli ad eseguire i compiti. Alle 14.30 usciamo dalla scuola e decidiamo di recarci a visitare la Temppeliaukion Kirkko, una chiesa luterana  di Helsinki scavata nella roccia.


Alle ore 14.00, dopo un'intensa mattinata, finalmente.... Free Time!

Non abbastanze stanche, decidiamo di fare direttamente un giro per Helsinki.
Prima tappa: Temppeliaukion Kirkko, una chiesa luterana scavata in una collina di granito, usata oggi anche per concerti.



È arrivata l'ora della merenda, così decidiamo di andare al mercato internazionale. Poi visitiamo la Kamppi Chapel e ci dirigiamo verso la Biblioteca Nazionale di Helsinki, nominata nel 2019 Biblioteca dell'anno a livello mondiale. Ecco il link per avere un'idea della meravigliosa struttura che abbiamo visto https://www.oodihelsinki.fi/en/

Ci troviamo dentro un altro mondo: la biblioteca ha tre piani, divisi per tipologia di servizi offerti.

Al primo piano si trovano il ristorante, il cinema e l'area accoglienza.

Al secondo piano si possono prendere in prestito strumenti musicali da utilizzare per registrare nell'attrezzata sala prove interna, usare macchinari per creare manufatti (macchine da cucire, stampanti 3D, ricamatrici...), fuire degli spazi per la condivisione del lavoro, come sale riunioni o semplicemente giocare ai video games nelle numerose postazioni.













All'ultimo piano, chiamato “Book Heaven”, si trova una grandissima collezione di libri in oltre venti lingue. Si può usufruire dei sofà, fare una pausa sotto gli alberi( veri e sistemati in vasi all'interno della sala), leggere libri e giocare con i giochi di società.






E' proprio da qui che scriviamo il nostro blog, ispirate dal meraviglioso contesto.

Per concludere la serata, cena tipica finlandese!



















DAY SEVEN: BYE BYE HELSINKI...

E’ arrivato il giorno della partenza. Ieri sera abbiamo concluso in bellezza assistendo ad un concerto gratuito nel foyer dell’auditorium...